Non c’è tempo da perdere: una lezione dalla pandemia

“Concentra la tua attenzione sul fatto che non hai tempo e lascia che le tue azioni fluiscano di conseguenza. Esegui ogni tua azione come se fosse la tua ultima battaglia sulla terra. Solo a queste condizioni i tuoi atti avranno il loro legittimo potere. Altrimenti saranno, finché vivrai, gli atti di un uomo timoroso”[1]Don Juan Matus

Azioni, sentimenti e decisioni precise

Durante il lockdown siamo stati costretti a cambiare le nostre abitudini e a smettere, ad esempio, di mangiare fuori, andare al cinema o fare spese nei negozi; abbiamo imparato a tagliarci e farci il colore ai capelli, oltre che a cucinare e trovare nuovi modi per divertirci senza la solita giostra di attività che ci distraeva. In seguito a tutto questo la nostra impressione è che, se una parte della popolazione è tornata alle vecchie abitudini – in proporzione al grado di riapertura dei propri paesi – altri abbiano scoperto un nuovo, diverso modo di vivere e di stare insieme.

Da molte conversazioni che abbiamo avuto ciò che è emerso è che, una volta fatto un passo indietro e acquistata una diversa prospettiva, ci si è resi conto di quanto fosse sovrabbondante l’offerta di distrazioni e “cose” a cui eravamo esposti e che, dopotutto, non ne abbiamo così bisogno. Quello di cui sembra essersi affermata l’importanza, è stare con le persone che amiamo ed essere in contatto con la natura, in una maniera più semplice e meno costruita o strutturata, più libera. In molti ci siamo trovati a rivalutare l’essenza di ciò che conta, e a soddisfare quel bisogno in modi diversi da quelli a cui eravamo abituati. Non è che non ci godiamo più una cena fuori, un aperitivo o vestiti nuovi, ma la sensazione predominante è che la scelta di fare qualcosa o possedere qualcosa sia più intenzionale, meno automatica, più matura.

Da questa osservazione, come suggerisce Don Juan, possiamo allargare la prospettiva e, in un momento dominato da emozioni intense e caos totale, pensare a quanto siamo coscienti dei nostri pensieri, le nostre parole, i nostri atti nel modo in cui rispondiamo a ciò che ci accade e quanto stiamo invece “buttando via”.

Non sprecare le tue azioni

Non sprecare le tue azioni. Sceglile consapevolmente al di là dell’incertezza e dalla paura. Agisci con la piena consapevolezza della tua ultima battaglia, seleziona le azioni, le parole e i pensieri su cui ti soffermi. In questo modo, la tua vita sarà libera da vergogna, senso di colpa e noia e un senso di gratitudine, appagamento e soddisfazione trapelerà, come balsamo per i tuoi sensi e come ricompensa per il tuo coraggio. Familiarizzare con questo concetto ti darà la libertà e il potere della scelta intenzionale. E con questo non intendiamo il controllo: il controllo sulle circostanze esterne è fondamentalmente un’illusione, ma stiamo parlando della scelta su come rispondere ad esse e su come agire, invece che RE-agire.

“Tra stimolo e risposta c’è uno spazio. In quello spazio è nostro potere scegliere la nostra risposta. Nella nostra risposta sta la nostra crescita e la nostra libertà ”[2]Viktor Frankl

Inizia respirando intenzionalmente, prosegui amando intenzionalmente. Crea per te una vita di atti precisi, discorsi precisi e decisioni precise. Non sprecare la tua presenza nel mondo, non esaurirti e non esaurire ciò con cui entri in contatto. Tocca il tuo mondo (oggetti, natura, esseri viventi) con cura, attenzione e rispetto. Non spremerlo fino a quando non è rimasto nulla – nulla nella tua esperienza e nulla nel tuo sforzo di prendere tutto ciò che puoi. Le azioni “precise” sono equilibrate nel dare e ricevere. Sono libere, autonome; sono un contributo e mai una privazione. Le nostre antenne sono tese in questo momento, le nostre percezioni sono all’erta. Se ci chiudiamo nel non voler vedere o sentire, stiamo perdendo un’opportunità unica e ci stiamo un po’ prendendo in giro.

Partiamo dalla base: tocca intenzionalmente

Le nostre mani sono il linguaggio primario della compassione e il mezzo principale per creare connessione. Molte ricerche hanno dimostrato che il contatto umano è fondamentale per comunicare, creare legami e rimanere in salute.[3]

Il tatto crea un senso di sicurezza e fiducia, riduce la violenza, ti fa sentire incluso, calma lo stress cardiovascolare e innesca il rilascio di ossitocina, noto anche come “l’ormone dell’amore”.[4] Il contatto è un elemento essenziale per creare un senso di comunità e comunicare amore, ed è importante sforzarci di mantenerlo come parte della nostra vita. Ora che le misure di sicurezza sanitaria relative al Covid19 si sono aggiunte alla distorsione tecnologica del concetto di “vicinanza”, dobbiamo stare ancora più attenti a non perdere questa gemma preziosa che è il legame umano attraverso il tatto, questo modo silenzioso di comunicare le nostre emozioni e la nostra vicinanza agli altri.

“Forse è per questo che voglio toccare le persone così spesso – è solo un altro modo per parlare”[5]Georgia O’ Keeffe

Per connettersi con esso, la tecnica è semplice (in teoria!): sii presente e presta attenzione. Presta attenzione ad ogni tua singola sensazione quando tocchi la sabbia o l’erba, le tue lenzuola, l’acqua, la tua pelle o la pelle di qualcun altro. Passa delicatamente le mani sui cuscini, sul tuo vestito preferito, tra i capelli di tuo figlio. Sii consapevole del tocco delle tue dita sulla tastiera del computer o sul telefono. Senti la pressione degli oggetti sul palmo della mano, e cerca di ampliare la tua esperienza prendendo coscienza della sensazione al contatto dei tuoi vestiti, del sole, del vento, del calore e della pressione del corpo di un animale domestico o di un altro essere umano vicino a te.

Goditi il contatto e lo scambio silenzioso che sta avvenendo con ciò che, senza parole, ti sta parlando in quel momento.

Partiamo dalla base: ama intenzionalmente

A dire il vero, questo è il passaggio numero zero … È la postura più semplice e complessa che si possa cercare di adottare, e allo stesso tempo quella che determina la sostanza di tutto ciò che scegliamo di fare. Comporta il lasciar andare le nostre paure e il nostro senso di importanza personale e richiede una connessione profonda con quel luogo di pace che teniamo ben nascosto dentro di noi, il luogo a cui è così difficile accedere al di là del rumore dei nostri pensieri e delle nostre emozioni. Tuttavia, vogliamo menzionarne l’importanza, perché se questo aiuta anche solo ad iniziare a dirigere la nostra attenzione sulla possibilità di amare intenzionalmente, se possiamo anche solo iniziare ad aprirci al pensiero, al sentimento o all’intuizione che questa possibilità è reale, la nostra vita può cambiare.

Con questo, non vi stiamo chiedendo di forzarvi ad intraprendere una serie di azioni “buone” socialmente identificate, come la carità, il volontariato ecc. Che sono cose meravigliose, non fraintendeteci. Ma quello di cui stiamo parlando qui è iniziare ad allenare il “muscolo dell’amore” in tutto ciò che facciamo, è iniziare a fare le cose da quel posto speciale che rende tutto migliore, più felice e più facile, che fa brillare ogni nostra azione.

Per iniziare questo “allenamento”, cerca di ricordare un momento in cui hai fatto qualcosa solo per il piacere di farlo, in cui il tuo ego non era presente o almeno non era la parte più importante dell’immagine, ma tutto ciò che contava era il piacere di essere coinvolto in quell’attività. Familiarizza con quella sensazione e cerca di catturare cosa sentivi in quell’occasione.

Se riesci a immergerti in questa sensazione, nota se si manifesta anche un sentimento di gratitudine. Molto spesso, quando approfondiamo il senso di presenza nella nostra vita e ci connettiamo con quel luogo pieno di amore, nasce un sentimento spontaneo di gratitudine; per quello che abbiamo, per la possibilità di esistere e di poter sperimentare la vita, di essere un agente attivo che può continuare a imparare e crescere attraverso tutti gli insegnamenti che incontriamo (spesso sotto forma di momenti difficili) lungo il nostro cammino, e così trasformare il ferro in oro nonostante le circostanze esterne. Se trovi questa sensazione di gratitudine, fanne tesoro e ricordala la prossima volta che ti senti scoraggiato.

Se sei abbastanza fortunato da poter fare una pausa quest’estate, cercare questo senso di “presenza” è un bel regalo che puoi fare a te stesso e che renderà i tuoi giorni infinitamente più piacevoli e significativi. Il tempo non scivolerà tra le tue dita come spesso accade, le esperienze non verranno spazzate via, l’amore ti nutrirà se gli dai l’opportunità di guidarti attraverso i giorni caldi e sorprendenti di questo momento unico nel tempo.

Scritto da Anna Gallotti e Selika Cerofolini

[1] Carlos Castañeda, Journey to Ixtlan – The Lessons of Don Juan, Washington Square Press, 1991.
[2] Viktor E. Frankl, Man’s Search for Meaning, Beacon Press, 2006.
[3] https://www.khca.org/files/2015/10/8-Reasons-Why-We-Need-Human-Touch-More-Than-Ever.pdf.
[4] Dacher Keltner, Hands On Research: The Science of Touch, https://greatergood.berkeley.edu/article/item/hands_on_research.
[5] Mark Nepo, The Book of Awakening, Red Wheel, 2020.

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