L’era dell’agilità

Nelle nostre precedenti newsletter abbiamo parlato ampiamente del cambiamento, dell’ambiente VUCA (Volatilità, Incertezza, Complessità, Ambiguità) e della necessità di adottare un nuovo approccio più flessibile. In questo contesto, il concetto di AGILITA’ trova una perfetta collocazione. Se il termine “agilità” vi fa pensare ad un atleta, è con ragione perché l’analogia è la stessa sia per il nostro corpo che per la nostra mente: si tratta di andare avanti con grazia e velocità, anche di fronte a un territorio inesplorato.

L’agilità è definita da dizionario come la “capacità di muoversi rapidamente e facilmente” e “avere un carattere intraprendente e adattabile”[1]. Potremmo quindi dire sintetizzando che è la capacità di andare avanti con fluidità adattandosi al cambiamento. La parola “agilità” inoltre richiama un senso di leggerezza, grazia, assenza di strutture mentali troppo pesanti e una sensazione quasi istintiva che ci guida nel trovare la migliore risposta a nuovi stimoli e sfide. Non sarebbe meraviglioso muoversi con questa sicurezza e naturalezza?

La buona notizia è che non solo suona meraviglioso, ma è anche possibile. Man mano che ci rendiamo conto dell’importanza dell’agilità, nuovi strumenti appaiono all’orizzonte per aiutarci ad assumere questa postura nella vita e sul posto di lavoro.

Perché si parla di agilità proprio adesso?

Alcune teorie descrivono il cambiamento che stiamo vivendo di questi tempi come il passaggio da un “Mondo regolato” a un “Mondo adattivo”.[2] Il “Mondo regolato” è conforme alle regole, si basa su una struttura piramidale e verticale e sostiene lo status quo. In questo mondo tayloriano,[3] l’efficienza e la produttività sono le priorità, il focus è sul ridurre i rischi e cercare di fare di più a costi minori. In poche parole, si migliora perché non si mette in discussione il sistema in atto.

D’altra parte, in un “Mondo adattivo” il cambiamento è la regola: espandiamo continuamente la nostra visione alla ricerca di opportunità. I rischi e i problemi vengono affrontati dando priorità alle relazioni umane e coltivando un profondo interesse per gli altri, nonché creando una struttura orizzontale. Si sfida lo status quo cercando un modo diverso di fare le cose.

In questo momento di passaggio dal sistema precedente al successivo però, siamo costretti a utilizzare il sistema “regolato” della vecchia società e il sistema “adattivo” di quella nuova. Ciò significa che tutte le situazioni diventano un mix tra regolato e adattivo, e l’agilità diventa, in questo contesto, la capacità di passare da un sistema all’altro senza difficoltà. Per questo motivo, è importante sapere come evolvere in entrambi i sistemi.

I tre sensori: Anticipazione, Cooperazione, Innovazione[4]

Per poterci adattare, dobbiamo capire il nostro ambiente circostante. Agilità, in questo contesto, significa avere sensori per carpire la realtà.

Per fare questo, possiamo contare su tre risorse:

  • ANTICIPAZIONE: è la connessione al sistema (l’ambiente circostante) che ci permette di rispondere ad un evento nel miglior modo possibile. Da non confondere con la “reattività”: quest’ultima non comporta anticipazione, ma è un riflesso. L’agilità non è solo un riflesso; è la riflessione che porta all’anticipazione.
  • COOPERAZIONE: se cambi da solo, senza essere in sincronia con gli altri, il tuo cambiamento non sarà efficace. La cooperazione consiste nell’andare avanti insieme cercando riscontro positivo per tutte le parti in causa.
  • INNOVAZIONE: si tratta di fare qualcosa di diverso che funzioni. L’innovazione può essere un nuovo prodotto, ma anche un modo diverso di parlare con qualcuno, un nuovo servizio. Per innovare, non si deve necessariamente fare qualcosa di nuovo, ma solo qualcosa di diverso. Un’innovazione deve far risparmiare denaro e tenere conto di ciò che sta accadendo nel contesto. Le persone che vogliono innovare devono essere iperconnesse al proprio contesto.

 

Questi sensori quindi ci permettono di catturare la situazione e di calarci in queste tre posture:

  • Posizione di anticipazione: preparati per la tua azione. A seconda delle informazioni che arrivano dall’ambiente circostante, puoi anticipare e intraprendere le azioni appropriate.
  • Posizione di cooperazione: prendi in considerazione le persone con cui lavori e le loro esigenze. Questo avrà un’influenza su ciò che decidi di fare.
  • Postura di innovazione: fare qualcosa di diverso che funzioni, che sia ben integrato nell’ecosistema.

 

Per potersi muovere con un approccio sempre più agile e acquisire consapevolezza e dimestichezza con queste tre risorse, ci aiutano adesso nuovi strumenti che ci consentono di misurare la nostra capacità di connetterci e adattarci al nostro contesto.

Profili di agilità API e APD

Esistono due questionari che misurano l’agilità: l’Agile Profile Inventory (API) e l’Agile Profile Development (APD). Queste due valutazioni possono essere utilizzate sia durante un coaching individuale che durante un coaching di squadra. Possono fornire informazioni sui punti di forza e sulle aree di miglioramento dell’agilità dell’individuo, o sull’agilità potenziale del team in un determinato contesto.

L’API evidenzia come tendi ad agire all’interno di un gruppo. Identifica quanto sono agili le tue posture in modalità adattiva (autonomia e flessibilità) e in modalità regolata (stabilità e formalizzazione). L’API è simile a una valutazione della personalità e descrive l’inclinazione naturale di una persona o di un team.

L’APD misura negli individui e nei team la consapevolezza della propria capacità di attuare le tre posizioni fondamentali dell’agilità sotto pressione. L’APD è legato a un contesto specifico e può cambiare in base a questo contesto.

Queste due valutazioni possono essere strumenti estremamente efficaci da utilizzare durante un processo di assunzione, così come in un percorso di coaching o formazione, poiché mirano a:

  • Sviluppare le tre competenze chiave dell’agilità: Anticipazione, Cooperazione, Innovazione.
  • Aumentare la consapevolezza delle proprie tendenze rispetto all’ agilità.
  • Facilitare le sinergie all’interno di un gruppo o una squadra.
  • Agire individualmente e collettivamente per avere successo in uno specifico contesto.

 

Conclusione

In una società sempre più relazionale e alla ricerca di un sistema di valori, la crescita promossa dalla cooperazione e dall’interdipendenza è diventata la strada per garantire sia una performance ottimale a lungo termine, sia una complessiva soddisfazione, realizzazione e benessere per tutte le parti coinvolte. L’agilità può essere considerata, in questo contesto, l’elemento costitutivo della prosperità a lungo termine, in quanto ci regala un approccio realistico e pragmatico per catturare lo stato del sistema in cui viviamo e lavoriamo, permettendoci così di incanalare le nostre capacità per avere successo in questo mondo complesso e incerto.

[1] Merriam-Webster, https://www.merriam-webster.com/dictionary/agile.
[2] http://www.agiloa.com/en/our-model-of-the-age-of-agility/
[3] https://en.wikipedia.org/wiki/Frederick_Winslow_Taylor
[4] http://www.agiloa.com/en/our-model-of-the-age-of-agility/

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