Oltre il preguidizio

Questa newsletter è il seguito del mio primo articolo sul pregiudizio, pubblicata nel mese di novembre. Lo si può trovare su www.share-coach.com/ita/articoli

Per cominciare, suggerisco la seguente definizione di pregiudizio: scelte accidentali, non intenzionali, sottili e completamente inconsapevoli, fatte da tutti, in continuazione.

Questo vuol dire che, dal momento che tutti noi abbiamo un cervello, siamo tutti soggetti ad avere pregiudizi. Di conseguenza, il primo passo consiste nel riconoscere il fatto che, anche se non ne siamo a conoscenza, tutti abbiamo pregiudizi.

Se vogliamo superarli, dobbiamo impostare alcuni “programmi” che ci permetteranno di ridurre il loro impatto. I pregiudizi funzionano come i nostri organi interni. E qui sta la difficoltà: a meno che non ci sia un problema, non siamo a conoscenza di cosa cosa avviene (siamo consapevoli di ciò che sta succedendo nel nostro fegato?). Anche un esame approfondito della loro fisiologia e dei loro meccanismi non migliorerà la nostra consapevolezza. Di conseguenza, è più saggio istituire un “programma” di prevenzione.

In questo articolo propongo di esaminare due categorie di pregiudizi che sono particolarmente nocive nelle imprese:
1. Pregiudizio di opportunità
2. Pregiudizio di esperienza

Pregiudizio di opportunità

È la scorciatoia mentale che ci permette di prendere decisioni rapide ed efficaci. Il problema è che a volte le nostre decisioni sono basate su premesse sbagliate.

Il nostro cervello ha due corsie decisionali

1/ La “corsia di sorpasso”, che ci porta a decidere sulla base di emozioni immediate e ci dà rapido accesso alle informazioni. Ci permette di reagire quasi immediatamente e quindi di prendere decisioni intuitive. Questo accade quando dobbiamo evitare un pericolo o quando, a causa dei limiti di tempo e di un carico di lavoro pesante, dobbiamo prendere decisioni rapide.

2/ La “corsia lenta” si basa sul ragionamento cosciente e razionale, un metodo che richiede più energia fisica e mentale, dal momento che il nostro processo decisionale deriva dal nostro cervello cognitivo che filtra le emozioni immediate, fa un passo indietro per analizzare i fatti e prende una decisione solo dopo aver eseguito un attento esame.

Le conseguenze sono di due tipi: 1 / Se non siamo sufficientemente consapevoli dei nostri pregiudizi emotivi, rischiamo di fare scelte esclusivamente sulla base delle informazioni che sono più facilmente accessibili per il nostro cervello e basate sulla recente esperienza, senza esaminare la realtà nella sua interezza. Quindi, possiamo ingannare noi stessi pensando che la soluzione migliore sia fare le stesse scelte che abbiamo fatto in passato, limitando così la creatività, invece di considerare altre soluzioni più adatte alla situazione attuale.

Antidoti

Quando ascoltiamo un cliente o un collega di lavoro, tendiamo automaticamente ad organizzare le informazioni sulla base della prima soluzione ci che viene in mente. Di conseguenza, prestiamo attenzione in maniera parziale a ciò che gli altri stanno dicendo.

Il primo antidoto consiste quindi nel trattenersi dal pensare a soluzioni mentre l’altra persona sta parlando, ma annotare tutto quello che lui / lei dice in modo da avere tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione. Nel prendere la decisione, dovremmo definire per iscritto i passaggi logici che ci portano alla decisione. Questo ci aiuterà a fare in modo di aver esaminato tutti gli aspetti della questione. Infine, si consiglia di condividere il nostro punto di vista con gli altri e chiedere il loro parere per avere una prospettiva più completa.

Il secondo antidoto consiste nello:
A. scrivere tutte le varie fasi che conducono alla decisione, con particolare attenzione ai ragionamenti incompleti e alle caratteristiche illogiche;
B. tenendo conto di quante più informazioni possibile nel processo decisionale;
C. analizzando vantaggi e gli svantaggi della decisione.

Il pregiudizio di opportunità in poche parole

Che cos’è? Un processo decisionale di scelta rapida basato sulle emozioni o su un’analisi parziale della realtà
Vantaggi Processo decisionale rapido ed efficiente
Svantaggi Il processo decisionale non esamina la situazione nella sua totalità
Antidoti

1. Ascoltare senza prevedere una soluzione

2. Analizzare la situazione passo dopo passo

Il pregiudizio di esperienza

È la convinzione che il nostro modo di guardare il mondo sia la realtà oggettiva, mentre è solo una realtà parziale, condizionata dalla nostra visione del mondo, che è a sua volta influenzata dalla nostra storia personale, le nostre aspettative in una particolare situazione, il nostro stato emotivo, la nostra personalità.

Questo pregiudizio è particolarmente difficile perché agisce a livello inconscio; quindi ognuno di noi è convinto che la realtà come lui / lei la vede sia “quella originale”. Pensate ai conflitti: ciascuna parte è convinta di essere nel giusto e vede solo il proprio lato della realtà e, pertanto, ritiene che questa sia l’unica realtà possibile e che l’altra parte o è in malafede o ha una visione parziale o errata della realtà. Si evince chiaramente quindi quanto sia difficile convincere qualcuno che è sotto l’incantesimo di questo particolare pregiudizio che lui / lei ha torto…

Antidoti

Il primo e più importante antidoto a questo pregiudizio è dubitare la nostra verità personale, che può essere incompleta e forse sbagliata. La seconda è chiedere agli altri i loro punti di vista ascoltando con attenzione, senza saltare a conclusioni e senza pensare che siano in malafede. Il terzo è chiedere ad un estraneo di esprimere il suo punto di vista.

Il pregiudizio di esperienza in poche parole

Che cos’è? La convinzione che la nostra percezione del mondo sia realtà oggettiva
Vantaggi Nessuno!
Svantaggi Conflitti e incomprensioni
Antidoti

1. Un sano dubbio
2. Chiedere e ascoltare il punto di vista dell’altro
3. Chiedere a terzi di esprimere la propria opinione

Vi invito a prendere coscienza dell’impatto di questi pregiudizi sulla qualità del rapporto con le persone a voi care e di pensare ai passi si possono prendere per avere rapporti più soddisfacenti.

Colgo l’occasione per augurarvi Buone Feste … Arrivederci al prossimo anno!

Per scrivere questo articolo ho usato le seguenti fonti:

Daniel Kahneman, Thinking fast and slow, New York 2011
Neuroleadership Institute : conférences et articles
Gallotti & Lorenzen, Faire les bons choix, Eyrolles 2015, oppure Make the right choices, Streetlib 2016. A gennaio in italiano edito da Feltrinelli !

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