La meditazione non fa proprio al caso tuo? Basta trovare la TUA soluzione su misura!

La meditazione è di moda: i media parlano di “mindfulness”, “liberare la mente”, “coltivare la nostra vita interiore,” e così via.

Questo entusiasmo riflette un’esigenza sempre più impellente: la nostra vita iper connessa, iper, stimolata, iper attiva, iper performante ci porta a una corsa in avanti. Che noi la consideriamo stressante, difficile o interessante, una cosa è certa: talvolta perdiamo la capacità di guardare le cose con un sano distacco per ritrovare noi stessi e connetterci al nostro vero io e soprattutto alla persona che ci piace in noi stessi. Chi di noi non ha mai agito contro i suoi principi o provocando conseguenze negative per sé o per altri, senza nemmeno rendersene conto?

Silvia, alla direzione di un team di 10 persone si rese conto che aveva false idee negative su una collaboratrice, che era diventata il suo capro espiatorio. Silvia si privava del prezioso sostegno di questa persona e aveva atteggiamenti negativi verso di lei che si sono rivelati nocivi per la sua reputazione all’interno dell’azienda. Infatti, i suoi capi la consideravano un manager non all’altezza della sua funzione.
La svolta è arrivata tra due sessioni di coaching. In un momento di “meditazione” Silvia si rese conto che aveva questo atteggiamento perché aveva paura di essere licenziata a causa di una valutazione negativa delle sue prestazioni. Un capro espiatorio era un modo “facile” per lei di trasferire su un’altra persona mancanze che invece rilevavano della sua incompetenza.

“Meditare” significa prendere tempo per guardare in noi stessi con una sana distanza, al fine di:
• Prendere decisioni che ci fanno bene;
• Rilassarci e concentrarci sulle cose veramente importanti nella vita;
• Distoglierci dalle nostre preoccupazioni e da ciò che, in fondo, è poco importante;
• “Vedere” ciò che non vogliamo vedere in noi per guardaci come siamo, con le nostre forze e vulnerabilità.

Ho messo la parola “meditare”, tra virgolette, perché ci sono i puristi della meditazione, di solito chi la insegna, tra cui molte persone che praticano la mia professione di coach; e poi ci sono persone come me, i “casi disperati” della meditazione che all’idea di fermarsi per 20 minuti per cercare di svuotare la mente si sentono male. Missione impossibile!

Per molto tempo mi sono sentito in colpa di non riuscirci. La meditazione in senso classico ha avuto il merito di innervosirmi più di quanto lo fossi già in partenza: niente di peggio per me che stare seduta immobile in una posizione per venti lunghi minuti! Ho provato diverse pratiche, tutte con lo stesso risultato.
Con un certo sollievo, ho notato che molti dei miei clienti e amici sono nella stessa situazione: non praticano la meditazione “classica” anche se ne parlano come di qualcosa che dovrebbero fare o qualcosa che hanno cercato di fare, ma senza successo perché “non riuscivano a trovare il tempo di metterla in pratica”.

Invece di bloccarmi in desideri astratti o rimpianti, ho deciso di meditare a modo mio e ho cercato di trovare una pratica di “meditazione su misura” adatta alla mia personalità. Così, ho lasciato perdere la meditazione come la insegnano i maestri e ho trovato il mio stile. Ho trovato il piacere di meditare, invece di sentirmi obbligata. Una sola cosa conta: cercare una soluzione per dare o spazio a momenti che, come per Silvia, ci permettono di vedere la verità dentro di noi.

Se siete come me, “meditatori senza speranza“, vi propongo alcune soluzioni che mi hanno permesso di realizzare questa pratica molto personale. Il mio obiettivo è di darvi spunti affinché voi troviate la vostra ricetta personale.

1. Andare in bicicletta: anche per andare a un appuntamento professionale. Trovo che il movimento è una fonte di ispirazione per le mie pratiche meditative. Certo, devo prestare attenzione alla strada, ma dopo 20 anni su due ruote, mi sono resa conto che il movimento ha un effetto calmante su di me. Mi libera la mente. Molte buone idee, decisioni, riflessioni hanno preso forma sulle mie due ruote.

2. Essendo mattiniera, quando mi sveglio, mi piace trascorrere un po’ di tempo sotto il piumino per rivedere gli eventi del giorno precedente, cercare dentro di me le ragioni dei miei comportamenti, capire se mi soddisfano o meno e trovare soluzioni per cambiarli quando necessario. Soprattutto, prendo il tempo di respirare profondamente e godermi i bei momenti della giornata che si prepara.
Se sei piuttosto della sera, ti invito a fare la stessa cosa prima di dormire.

3. Contemplare e ammirare la natura, anche nei parchi o piazze delle città, spesso quando sono sulla mia bicicletta, ma anche a piedi, in autobus, in macchina. La natura ci offre la vita senza chiederci nulla in cambio. Ci dà l’occasione per concentrarci sulle questioni veramente importanti.

4. Infine, mi piace andare a mostre d’arte, da sola o con persone che conosco e che sanno che non mi piace parlare mentre osservo le opere d’arte. L’arte mi permette di viaggiare nei miei pensieri, trovare ispirazione, rilassarmi e ricaricare le batterie. La stessa cosa potrebbe accadere a qualcuno di voi con un altro hobby.

Ora tocca a voi di trovare il vostro modo di meditare. Nel nostro mondo “iper” i momenti di calma interiore sono tra i beni più preziosi per vivere meglio con se stessi e con gli altri. La mia conclusione è che è inutile sentirci incapaci: basta un po’ di creatività per trovare la nostra soluzione e un tocco di audacia per uscire dai sentieri battuti: buon anno di meditazione a tutti!

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