Il percorso verso partnership che funzionano

Nel mondo del lavoro e del coaching si parla molto di collaborazione: con un cliente, un socio in affari o con altri colleghi… ma cosa significa esattamente? Tutti vogliamo collaborazioni significative; tuttavia, alcuni le riescono a creare e altri no. Come mai? Approfondiamo questo concetto.

La componente principale di una buona partnership è l’equilibrio tra le parti coinvolte; tutti hanno bisogno di sentirsi UGUALMENTE apprezzati e importanti.

Anna è una direttrice finanziaria molto impegnata nel suo lavoro. Per raggiungere i suoi obiettivi ha bisogno di collaborare con il responsabile di ogni filiale della sua azienda. Anna però è frustrata perché i manager non sembrano voler collaborare. Di conseguenza, si fa carico di alcuni compiti che i manager aziendali avrebbero dovuto svolgere da soli. Questo ha un grande impatto sul suo carico di lavoro e crea molta frustrazione poiché non può concentrarsi sulle altre mansioni che il suo ruolo richiede.

Qui la partnership non è stabilita correttamente da nessuna delle due parti, poiché:

– Anna sta svolgendo compiti che non le spettano
– I suoi partner commerciali si affidano a lei per lo svolgimento di questi compiti e non si assumono la responsabilità della loro parte di lavoro.

Per riequilibrare la partnership, Anna ha capito che invece di affrettarsi a portare a termine i compiti dei manager, avrebbe dovuto responsabilizzarli. Usando tecniche di coaching, ha allora iniziato a delegare ai suoi colleghi in modo cortese ma fermo. Vedendo che i manager erano riluttanti a cambiare il loro modo di lavorare, Anna ha deciso di passare a un approccio più descrittivo, spiegando loro cosa fare. Aiutati da queste indicazioni, i manager hanno iniziato ad assumere più carico di lavoro, il che ha permesso ad Anna di dedicarsi ad alcune delle sue altre mansioni. Ancora più importante, l’autostima e l’entusiasmo di Anna sono aumentati vertiginosamente.

Per creare una partnership equilibrata, chiediti:

  • Ti stai concentrando sul tuo ruolo o stai facendo anche il lavoro di qualcun altro?
  • Ti senti frustrato perché la partnership non è ben bilanciata?
  • Se questo è il caso, come potresti iniziare una conversazione per riequilibrare la partnership in modo non brusco ma comunque fermo e professionale?
  • Quali potrebbero essere alcune azioni da intraprendere che portino beneficio a tutte le parti coinvolte (incluso te)?

 

La seconda componente delle partnership di successo è la FIDUCIA.

Nel coaching diciamo che ci sono tre tipi di fiducia:

– Fiducia in te stesso
– Fiducia negli altri
– Fiducia nel processo

 

Fidarti di te stesso è più facile a dirsi che a farsi. Implica chiaramente conoscere e accettare i tuoi punti di forza (la tua parte “luminosa”) e le tue debolezze (i tuoi punti d’ombra). Ciò significa accettare che entrambi esistono e che probabilmente avranno un impatto sui tuoi comportamenti. Molti dei miei clienti nel coaching si rivelano piuttosto timidi quando si tratta di descrivere i loro punti di forza e pensano che tutti li abbiano, che non siano niente di speciale. Invece di adottare questa mentalità, prova ad ammettere a te stesso di avere qualcosa di unico. Questa consapevolezza ti farà apprezzare questo tuo talento speciale e lo metterà in luce automaticamente.

Se invece guardiamo ai lati che restano “in ombra”, dire: “So di non essere bravo, ma sono sempre stato così”, rivela che non senti di poterti migliorare, non ti fidi di te in questo senso. Cosa accadrebbe se invece riformulassi questa frase e dicessi: “So di avere questa tendenza e voglio prestare attenzione alle situazioni in cui viene fuori per capire meglio i miei fattori scatenanti con l’intenzione migliorarmi”?

Fidarti completamente di chi sei e permetterti di essere il tuo partner è la strada da seguire per creare partnership di valore, perché la prima che stabilisci è quella con te stesso.

Fidarsi degli altri può essere difficile. Per rendere questo compito meno arduo, possiamo distinguere due tipi di persone: quelle di cui non ti fidi più a causa di grossi disaccordi o eventi negativi, e quelle a cui non hai mai dato la possibilità di dimostrare quanto siano affidabili.

Nel caso di Anna, lei si è sempre occupata delle finanze dell’azienda per i suoi partner e non ha mai dato loro la possibilità di imparare la loro parte del lavoro, il che l’ha portata a dover correggere costantemente quello che facevano. Quando ha fatto loro sapere con fermezza che avrebbero dovuto farsi carico della loro parte, sapeva che non sarebbe stato perfetto subito. Si è presa del tempo per insegnare loro e, soprattutto, ha iniziato ad avere fiducia nelle loro capacità  di fare un buon lavoro.

Pensa alle tue relazioni personali, pensi che tuo figlio sia in grado di pulire la sua stanza da solo? Hai la pazienza di aspettare che lo faccia secondo i suoi tempi? Dal punto di vista professionale, dai ai tuoi collaboratori il tempo di imparare le loro mansioni? Li segui per assicurarti che stiano facendo progressi?

Siamo onesti, a volte la nostra impazienza o ansia entra in gioco e ostacola la nostra capacità di fidarci degli altri.

Infine, fidati del processo. Per poterlo fare, è necessario disporre di un processo di partnership, con regole e limiti. In questo momento, per esempio, sto seguendo un team in cui tutti si lamentano di non collaborare tra loro. Durante la valutazione del team, ho capito che non avevano un processo in atto per stabilire quando e come collaborare, nel senso che improvvisavano in termini di partnership per ciascuno dei loro progetti. Ma le partnership non funzionano in questo modo. Primo, perché in una squadra ogni parte deve avere le idee chiare sui propri ruoli e responsabilità, e secondo perché ogni parte deve essere ritenuta responsabile di ciò che sta facendo.

Pensa a una tua partnership, avete chiarito quali regole avreste seguito, il “perché” state collaborando e come avete bisogno di lavorare insieme?

Le partnership non sono scontate. Non si formano semplicemente perché hai deciso di collaborare con qualcuno. Per avere successo devi conoscere chiaramente te stesso, chi sei e cosa puoi e non puoi fare, conoscere gli altri e capire il rapporto che vuoi avere con loro.

In una partnership, entrambe le parti sono ugualmente responsabili della crescita e delle prestazioni dell’altra. Devi preoccuparti del processo di apprendimento e del successo del tuo partner come se fosse il tuo. Poiché gli obiettivi sono condivisi, avere successo significa che ogni partner, incluso te stesso, ha successo. È un risultato comune.

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