Conflitto o malinteso? Tutto quello che avreste voluto sapere sull’origine reale dei conflitti.

Un’idea erronea: il conflitto nasce da un disaccordo.

No, il conflitto nasce spesso da un malinteso e non da un disaccordo

Malinteso significa letteralmente « intendere male », dunque non ascoltare…

Pensiamo a due persone che iniziano una conversazione dove gli interessi sono elevati e in cui ognuno pensa di avere ragione. La maggior parte delle volte, l’immagine mentale di ciascuno dei protagonisti rispetto alla conversazione è la seguente: “siamo molto poco d’accordo e in molti punti siamo in disaccordo”.

Quale sarà, molto probabilmente, il loro comportamento automatico ?

Ognuno penserà che la sua idea sia assolutamente migliore, e dunque dovrà prevalere sull’altra.

E cosi si innesca la dicotomia vincente/perdente: tu perdi io vinco.

In molti casi, la discussione si svolgerà secondo lo schema seguente:
A cerca di convincere B del fatto che la sua idea è la migliore.
B, invece di ascoltare A con attenzione e spirito aperto, lo ascolterà con l’obiettivo di smontare pezzo per pezzo la sua idea.
In seguito B risponderà smontando l’idea di A e A ascolterà solo i pezzi di conversazione che gli permetteranno di smontare la teoria del suo avversario.
E cosi via …

I risultati di questo dialogo saranno molto probabilmente i seguenti:
1. Perdita di tempo e soprattutto di energia.
2. Nessun risultato concreto alla fine dalla conversazione.
3. Probabile inizio di un conflitto perché ciascuno dei protagonisti avrà un giudizio molto preciso e spesso negativo sull’altra persona: « non mi ascolta mai »; « la sua idea non vuole dire nulla»; « è di malafede»; « è testardo»…

Siamo onesti: quante volte riproduciamo questo scenario al lavoro, con il nostro partner, con i figli adolescenti?

In un mondo ideale…

Immaginiamo i nostri due protagonisti in uno scenario diverso, ma sempre con interessi elevati.
E se ciascuno di loro iniziasse con un sano dubbio: « invece di conoscere cosa pensa il mio interlocutore, cosa immagina, cosa fa, potrei sforzarmi di capire se all’origine della nostra divergenza ci sia un malinteso».

Se la loro rappresentazione della situazione corrispondesse a quella del grafico, come agirebbero?

  • Innanzitutto porrebbero domande, per cercare di capire il punto di vista dell’altra persona SENZA per forza pensare che la loro idea DEBBA vincere, anche se hanno entrambi il desiderio che sia accettata.

  • A vrebbero sempre il sano dubbio di non conoscere fino in fondo il pensiero dell’altra persona dopo avere ascoltato solo due parole. Sarebbero coscienti che vale la pena approfondire la spiegazione.

  • Naturalmente, le due parti saprebbero benissimo che il fatto di porre domande, non significa che sono d’accordo con il punto di vista dell’altro. Stanno solo esplorandolo.

  • Sarebbero convinti che anche se l’altra persona dice solo il 10% di cose interessanti, vale sempre la pena di ascoltarla perché le loro idee congiunte possono confluire in un risultato molto migliore che se avessero pensato da soli.

  • Infine, rifletterebbero con una logica inclusiva: quando due idee e due logiche diverse si incontrano, è molto probabile che non prevarrà una sola idea e neppure la somma delle due idee, ma piuttosto una terza soluzione che riconcilierà le due logiche in apparente conflitto.

Il risultato del dialogo sarà probabilmente il seguente:
1. La scoperta che alla fine molti malintesi sono stati risolti e che il disaccordo non era poi cosi profondo come lo si immaginava all’inizio.
2. Una soluzione efficace che sarà messa in opera dai due protagonisti.
3. Probabilmente, un’evoluzione dei preconcetti sull’altra persona e l’inizio di una relazione più distesa.

Conclusioni

La prima persona da mettere in discussione in caso di conflitto, siamo noi stessi, perché da questa auto rivalutazione nasce anche la soluzione del conflitto: se agiamo in modo diverso, ponendo domande invece che partire « in tromba » con la nostra idea, poi, con il tempo, avremo molte più possibilità di vedere evolvere anche l’atteggiamento delle altre persone.
Il tema del conflitto è ampio

A seguire…

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