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Sei un genio? Se la tua risposta è un deciso “NO”, leggi questo!

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Sei un genio?

Se avverti una forte sensazione di rifiuto a questa domanda e hai quell’espressione da “sei pazza?” sul viso, se fin dalla tua infanzia hai avuto la profonda consapevolezza di essere diverso dagli altri, se anche adesso hai questa strana sensazione di non riuscire ad adattarti così facilmente come fanno gli altri …

… In tutti questi casi, questa newsletter potrebbe toccarti profondamente.

Se invece non ti ritrovi in questa descrizione, questo articolo potrebbe essere di tuo interesse perché ci riconosci tuo figlio o figlia, un collega o un amico, e potrebbe quindi esserti utile per capire e per poterli supportare con amore e comprensione. Essere un genio è un dono e una maledizione, spesso ti allontana dagli altri anche quando l’unica cosa che vuoi è averli vicino. La buona notizia è che è possibile riuscirci! Accettando chi sei in tutta la tua unicità, mentre impari a riconoscere e rispettare l’unicità degli altri.

Nel mio lavoro, ho la possibilità di fare coaching a molti di questi geni. In tutti questi casi, le aziende sottolineano i seguenti sintomi che mi chiedono di “aggiustare”:

  • Troppo critico e troppo diretto, non guarda in faccia nessuno
  • Perfezionista e intollerante verso i colleghi che non riescono a ottenere immediatamente il risultato previsto
  • Iper-reattivo, emotivo, si arrabbia facilmente ed è aggressivo quando non è d’accordo
  • Mette in discussione le regole, non segue le procedure standard, sembra sempre voler contraddire quello che è il modo “normale” di procedere
  • Sfida l’autorità/non è rispettoso
  • Troppo energico, “one man/woman show”, non collabora con i colleghi

 

10 anni fa, ho avuto un “momento di rivelazione” e ho capito che queste persone erano diverse dalle altre. I soliti strumenti di coaching con loro non funzionavano. Le tecniche cognitivo-comportamentali avevano un “effetto post-it”, non sostenibile nel tempo. A quel tempo ho avvertito la forte sensazione di non riuscire a raggiungere la loro essenza per supportarli pienamente e in modo olistico.

Dopo varie ricerche, mi sono imbattuta in un libro meraviglioso che, per quanto ne so, esiste solo in francese: Troppo intelligente per essere felice (Trop intelligent pour être heureux, titolo originale) di Jeanne Siaud-Facchin, che mi ha dato preziose chiavi di lettura per avvicinarmi a questi individui nel mio coaching e diventare efficace nell’aiutarli a comprendere le loro differenze e affrontarle nella loro vita lavorativa. Naturalmente non c’era niente da “aggiustare”, ma questo percorso di coaching, incentrato sul riconoscimento e l’accettazione delle loro differenze, ha portato risultati sorprendentemente positivi nel “riparare i sintomi”, come effetto collaterale del lavoro centrale.

Quello che di solito faccio con i miei clienti francesi è invitarli a leggere il libro, il che li aiuta a capire le loro uniche caratteristiche. Quando suggerisco loro il libro, all’inizio hanno tutti questa faccia da “sei pazza?”, ma dopo averlo letto tutti mi dicono che sono stati commossi fino alle lacrime quando hanno capito con che precisione il libro esprimesse i loro sentimenti e la loro solitudine.

Però, non riuscivo a trovare un buon libro da suggerire ai miei clienti di madrelingua inglese. È stato un nuovo “caso” che mi ha spinto a fare una ricerca approfondita e che mi ha portato al libro L’adulto dotato, una guida rivoluzionaria per la liberazione del genio quotidiano (The Gifted Adult, a Revolutionary Guide for Liberating Everyday Genius, titolo originale) di Mary-Elaine Jacobsen: eureka!

Ecco il mio caso recente, leggilo, potrebbe suonarti familiare!

Steven è un alto dirigente che è stato nominato Country Director di una grande multinazionale. Dato che ha sempre avuto molto successo nei suoi precedenti incarichi, gli hanno assegnato una zona molto difficile, che raggruppa paesi con gravi problemi finanziari e operativi. Negli ultimi due anni ha lavorato giorno e notte e alla fine è riuscito a risolvere la situazione. MA, c’è un forte MA. Durante questo percorso infatti si è fatto molti nemici: i suoi colleghi dicono che li tratta male, come se fossero stupidi e che non sa lavorare in squadra; i suoi capi dicono che ha un atteggiamento scortese, individualista, per niente diplomatico e irrispettoso nei confronti della gerarchia.

Dopo aver raccolto questo feedback, ho parlato con Steven e la sua reazione è stata: “Ma SONO stupidi, lenti e inefficaci! Se avessi dovuto seguire tutte le regole e aspettare che capissero non sarei mai stato in grado di ottenere i risultati che ho avuto!”.

Passa un mese e ho un’altra sessione di coaching con Steven che si presenta con un’aria completamente diversa: stanco, abbattuto, mi viene da dire “fragile” (ed è un uomo molto forte!). “Che cosa ti è successo?”, ho chiesto. Risponde che durante una recente riunione regionale ha iniziato a piangere disperatamente, senza riuscire a fermarsi e senza una ragione specifica. Mi racconta tutta la storia, ripetendo sorpreso che non è da lui e che una cosa simile non gli era mai successa prima!

Dopo un po’ che parliamo gli dico: “Caro Steven, penso che tu sia nel bel mezzo di un grave esaurimento (burn out), quindi è molto importante che ti fermi e ti riposi”.

Ma come aveva fatto Steven, un uomo sano e forte, a ridursi così?

Cominciamo con Il lato “brillante” di un genio

Secondo il dottor Jacobsen, un genio ha un QI elevato in una o più delle intelligenze multiple (motoria, verbale, spaziale, musicale, logica, di relazione, del sé), oltre a doti spiccate e stati di sviluppo avanzato come descritto qui di seguito:

Doti                                         + Tratti di sviluppo avanzato  
1/ Intensita’

2/ Complessita’

3/ Volonta’

I geni sono differenti a livello quantitativo, qualitativo e motivazionale.

Le loro doti includono pensiero originale, sensibilità sensoriale ed emotiva, profonda empatia, eccitabilità, forti tratti percettivi, intuizione e motivazione orientata all’obiettivo.

1/ Visione Umanistica

 

 

2/ Missione Comandata

 

 

3/ Azioni Rivoluzionarie

Capacità di dare un contributo significativo e altruistico alla società in sintonia con i propri doni

Capacità di cercare il proprio scopo e direzione nella vita, impegnandosi in un corso di azione volto a superare gli ostacoli

Disponibilità a sfidare le convenzioni e resistere alle critiche e all’opposizione al fine di forgiare nuove strade e realizzare la propria missione

 

Ciò significa che l’esaurimento di Steven era stato causato dalla sua elevata sensibilità (capacità di raccogliere molte informazioni attraverso i suoi sensi), dalla sua forte intensità e volontà, dalla sua capacità di trovare nuovi modi efficaci per recuperare la situazione critica della zona a lui affidata e dal suo impegno in questa missione. Ma Steven aveva spinto troppo, senza riposare né prendersi cura di sé. Inoltre, il suo atteggiamento aspro nei confronti degli altri l’aveva portato a non avere alcun supporto morale o psicologico attorno a lui. L’emotività era diventata travolgente, la spinta verso l’obiettivo quasi ossessiva, l’intensità così elevata che nessuno o pochi potevano sostenerlo nel suo lavoro mantenendosi al passo con lui.

Un dono così grande va gestito con grande precauzione: non è che se un uomo è intelligente diventa anche invincibile, ma Steven, come molti adulti dotati, pensava che le sue risorse fossero infinite e di essere indistruttibile.

Quali sono le verità di base sul genio? Il lato “oscuro”

Essere dotati significa avere un QI più alto rispetto ad altre persone, ma implica anche essere qualitativamente diversi. È ancora più difficile per i bambini e gli adulti dotati dire che soffrono il fatto di essere diversi perché c’è questa convinzione comune che se sei dotato sei automaticamente super fortunato, di un livello superiore e, soprattutto, che avrai successo nella vita come semplice conseguenza del tuo essere dotato. La realtà è molto più complessa di così.

Individui “diversi” non sono ben accetti nella società normalizzata di oggi, dove se oltrepassi determinati limiti, sei considerato “troppo” di qualcosa, qualcuno che mette gli altri a disagio a causa della sua differenza.

Ci sono dieci critiche principali che le persone dotate devono sopportare ripetutamente. Sebbene queste osservazioni siano spesso intese come commenti innocui, sono difficili da sostenere a causa della frequenza con cui vengono ripetute e perché penetrano in profondità (ricordate? Queste persone sono molto sensibili!).

  • Perché non rallenti?
  • Ti preoccupi di tutto!
  • Non puoi limitarti a fare una sola cosa?
  • Sei così sensibile e drammatico!
  • Devi fare tutto nel modo più difficile
  • Sei così esigente!
  • Non puoi mai essere soddisfatto?
  • Sei così emotivo!
  • Dove trovi tutte queste idee strane?
  • Chi ti credi di essere?

 

Suonano familiari? Se sì, facciamo un respiro e vediamo come è possibile gestire tutto questo.

Impara a vivere con te stesso

Tre passaggi per gestire questa tua unicità. Possono sembrare scontati, ma se li metti davvero in pratica regolarmente e più spesso che puoi, vedrai che ne trarrai un grande beneficio.

1. RICONOSCIMENTO E ACCETTAZIONE
Il primo grande passo è riconoscere che sei diverso. Dato che ti sei sempre sentito così, probabilmente non è difficile connettersi con questo sentimento. La parte dell’accettazione è più complicata. Sì, perché dato che ti hanno ripetutamente detto che sei troppo questo o troppo quello, hai sempre cercato di essere come chiunque altro. Accetta semplicemente di essere quello che sei, altrimenti spenderai tutte le tue energie a cercare di essere chi non sei e vivere la vita di qualcun altro…pensi che ne valga la pena?

2. ACCETTA IL FATTO CHE GLI ALTRI SONO DIVERSI DA TE
Forse non sono motivati ​​come te perché non si implicano nel progetto anima e corpo, forse non hanno lo stesso senso di urgenza in quella specifica missione ma applicano la loro intelligenza e motivazione ad altri aspetti della loro vita.

Ognuno ha un dono unico e ognuno ha una funzione né più né meno importate di quella di qualcun altro. I “geni” da soli non andrebbero molto lontano e di sicuro possono imparare da coloro che hanno doti diverse dalle loro. Più accetti le tue differenze, più sei aperto ad accettare l’unicità degli altri. Sembra un paradosso, ma se accetti completamente chi sei, diventerai più paziente e anche più collaborativo con chi ti circonda.

3. FAI UN PASSO INDIETRO QUANDO TI SENTI TRAVOLTO DALLE EMOZIONI
Anche se cerchi di evitare sentimenti forti, sei una persona molto sensibile che può facilmente essere sopraffatto da ciò che sente. Di conseguenza, potresti reagire in modo eccessivo e arrabbiarti senza guardare in faccia nessuno, urlare, essere brusco o persino spaventare gli altri, ovviamente senza volerlo.

Ciò significa che devi essere in grado di anticipare quando il tuo livello emotivo si sposta nella “zona rossa” e, non appena te ne accorgi:

  • Fai dei GRANDI respiri
  • Conta fino a 10, lentamente
  • Pensa a qualcosa di positivo (un’immagine, una persona, un paesaggio, una musica …)
  • Rivaluta la situazione rispondendo a questa semplice domanda: quale azione o comportamento sarebbe efficace ora?
  • E poi agisci di conseguenza

 

Dico ai miei clienti che il lavoro principale della nostra vita è conoscere noi stessi e accettare profondamente chi siamo. Quindi, spero che questo articolo sosterrà te, i tuoi figli o i tuoi collaboratori in questo viaggio!

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