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Trasformare il nostro modo di lavorare con The Energy Project

energy

Conferenza tenutasi al Liceo Francese di New York il 20 febbraio 2014.
Annie Perrin, Senior Vice-President presso The Energy Project.

Note di Anna Gallotti

www.theenergyproject.com

1. La nostra capacità di far fronte alle domande diminuisce

Le richieste aumentano con l’età, ma la nostra capacità a rispondere diminuisce con l’andare degli anni. Dopo i 30 anni e ogni anno che segue, perdiamo il nostro stock di energia.

Un problema comune a tutti
Pensiamo che la nostra capacità è data per scontata, ma in realtà non è il caso.
Invece, abbiamo bisogno di lavorare sulla possibilità di rinnovare la capacità per avere un reale vantaggio competitivo.

La nostra reazione abituale: lavoriamo più a lungo e cerchiamo di trovare il tempo di fare ciò che ci piace, ma il tempo non è elastico. Il tempo è finito e noi continuiamo a corrervi dietro. Neanche i nostri figli ne hanno mai abbastanza. Lavorare più a lungo, dopo un certo stadio, non funziona più.

2. Energia

L’energia può aumentare, essere rinnovata e usata in modo più efficiente.

Energia = capacità a produrre lavoro.

Concetto fondamentale 1
Non è il numero di ore passate su un lavoro che ne determina il valore, è anche l’energia che impieghiamo, qualunque sia il numero di ore lavorate.

3. Le fonti dell’Energy Project

  • La filosofia perenne (Aldous Huxley). Definisce come vivere una vita felice. Noi tutti abbiamo la saggezza dentro di noi, ma con la crescente velocità e complessità del mondo che ci circonda, perdiamo contatto con la nostra conoscenza interiore. Oggi lo scopo è di riconnettersi a questa conoscenza interiore.

  • Osservazione empirica. 30 anni di lavoro con persone molto performanti: atleti, medici, FBI, squadre di soccorso, ecc. Li osserviamo e annotiamo tutte le strategie che impiegano. Abbiamo notato che queste persone prendono sul serio il loro riposo.

  • La scienza della alta performance: c’è un modo specifico per essere altamente performanti.

4. Quattro fonti di energia

Queste fonti sono tutte interconnesse e hanno un impatto l’una sull’altra.

Il corpo: il fondamento di ogni fonte di energia. Se non dormiamo abbastanza non riusciamo a ottenere risultati ottimali. 4 componenti:

  • il sonno (risorsa fondamentale)
  • nutrizione
  • esercizio
  • riposo

L’emotività, la qualità della nostra energia. Come ti senti quando lavori al meglio? Gioia, pienezza, benessere interiore. Questi aggettivi sono tutti positivi. Noi diamo in gran parte il nostro stato emotivo per scontato, ma non lo è. Componente principale: l’autoconsapevolezza. Se sai come ti senti, ne puoi approfittare.

Mentale: come canalizziamo la nostra energia. Questa fonte è sotto attacco perché oggi ci sono più fonti che mai di informazione a cui prestare attenzione. Non abbiamo molta forza di volontà per resistere alla quantità di stimoli che riceviamo.

Spirituale: il “perché”, il senso e lo scopo. Quando si crede in qualcosa, si può fare molto di più. A volte siamo molto concentrati e ci piace quello che facciamo, siamo molto connessi con noi stessi (dimensione spirituale), ma questo ci può portare al burnout, perché non ci prendiamo abbastanza cura delle altre dimensioni.

Fate un test (in inglese): http://theenergyproject.com/audits/individual

5. Perché non modifichiamo le nostre abitudini?

Diverse ragioni:

  • Con questo carico di lavoro, chi ha tempo di cambiare?
  • Non sappiamo come cambiare.
  • La situazione attuale presenta numerosi vantaggi ed è difficile rinunciarvi.
  • Il nostro cervello ama la ripetizione (gangli basali): ecco perché non cambiamo. Fenomeno dell’automaticità.
  • Non ci rendiamo conto che diventiamo insensibili alla perdita di energia. L’essere umano è un adattatore incredibile, come la rana che muore nell’acqua che viene riscaldata progressivamente. L’inconveniente è che non ci rendiamo conto che ci autodistruggiamo.
  • Siccome viviamo in un mondo di tecnologia, ci illudiamo che noi possiamo agire come i computer: eseguire più programmi contemporaneamente e ridurre il sonno. Non siamo progettati per essere i computer.

Concetto fondamentale 2
Per agire al meglio, dobbiamo bilanciare il dispendio energetico con un rinnovo energia intermittente. Sembra evidente, ma è la cosa che facciamo di meno. La nostra risposta automatica di fronte al carico di lavoro è di lavorare di più, invece abbiamo bisogno di imparare a fare qualcosa contro intuitivamente: lavorare meno!

Che cosa pensiamo se una persona in ufficio ci dice che sta facendo molto bene e si sente rilassato? Pensiamo che questa persona non lavori abbastanza! Questo è il modo in cui siamo formattati!

Se lavoriamo tante ore vuol dire che siamo un bravo collaboratore, di merito. Se prendiamo tempo per il riposo, significa che non facciamo sforzi sufficienti, non siamo una persona di valore.

Ci vuole coraggio per essere la persona che interrompe questo ritmo infernale. Tutto fuori di noi sta spingendo nella stessa direzione: fare di più. Scuola, lavoro, vacanze, ecc

Il riposo è la ricetta segreta per una buona esecuzione delle nostre mansioni e per sentirci bene.

6. Fonti di rinnovo e punti di attenzione

  • Il ritmo ultradiano: l’onda di 90 minuti. La curva sale con l’attività in 90’ poi abbiamo bisogno di rinnovare l’energia. In genere tendiamo a ignorare il nostro corpo e i segnali che ci manda. Invece di riposarci, andiamo avanti.
  • Sonno: la maggior parte dei grandi incidenti (per esempio gli incidenti aerei) avvengono a causa della privazione di sonno. Dormire o morire. Se si privano i ratti di sonno, dopo un po’ cominciano a mangiare una grande quantità di cibo perché non riescono più ad auto regolarsi. Dopo 14 giorni, muoiono. Il 95% della popolazione ha bisogno di dormire 7-8h. Idealmente abbiamo bisogno di sonno continuo. La privazione del sonno è come ubriacarsi.
  • Costo della privazione di sonno: obesità, ridotto funzionamento del sistema immunitario, diabete, colesterolo alto, cancro al seno, ipertensione, e anche … depressione, impazienza, ansia, irritabilità. Conseguenze: capacità di problem solving ridotte, diminuzione della motivazione, ridotta memoria a lungo termine, concentrazione più bassa.
  • Il multitasking non esiste perché il nostro cervello è lineare. David Meyer ha studiato il costo del passaggio da un’azione all’altra. Ci vuole il 25% in più per eseguire il compito.
  1. Respiriamo meno
  2. L’adrenalina e il cortisolo vengono rilasciati
  3. Facciamo più errori

Diventiamo assuefatti alle sfide a causa degli effetti degli ormoni dello stress. Effetto collaterale: quando siamo in un momento di inazione ci sentiamo male e “scomodi”. Ci sono persone dipendenti dell’essere sempre occupate. Stiamo poco a poco avvelenando noi stessi. “I bambini sono bravi al multitasking”: non è vero. Sono veloci a passare da un’azione all’altra.

7. Strategie per generare capacità

  1. Focalizzarci su UNA SOLA attività
  2. Eseguire una sola attività per un periodo corto, come 20’, per abituarci di nuovo.
  3. Arrestarci e riflettere al nostro stato

Dove siete quando vi vengono le vostre idee migliori? A letto rilassati, sotto la doccia, a fare jogging … non quando siete di fronte a un computer. Abbiamo le nostre idee migliori quando ci rinnoviamo.

Giocare ci fa spendere energia e ci rinnova al tempo stesso: è un rinnovo attivo.
Dormire è un rinnovo passivo.
La sfida di tutti noi: nobilitare il rinnovo.

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